…Noi adesso non ci metteremo a gridare contro qualcuno, non ci metteremo a litigare, non vogliamo
distruggere, non vogliamo insultare. Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio, vincere la violenza
con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra risposta a questo mondo in guerra ha
un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia.
Festeggiamo il fatto che veniamo da culture diverse e ci uniamo per pregare. La nostra migliore
parola, il nostro miglior discorso sia unirci in preghiera.
…Sentire che in questo mondo, nelle nostre città, nelle nostre comunità, non c’è più spazio per
crescere, per sognare, per creare, per guardare orizzonti, in definitiva per vivere, è uno dei mali
peggiori che ci possono capitare nella vita, e specialmente nella giovinezza.
…Ma la verità è un’altra: cari giovani, non siamo venuti al mondo per “vegetare”, per passarcela
comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti; al contrario, siamo venuti per
un’altra cosa, per lasciare un’impronta. È molto triste passare nella vita senza lasciare un’impronta.
Ma quando scegliamo la comodità, confondendo felicità con consumare, allora il prezzo che
paghiamo è molto ma molto caro: perdiamo la libertà. Non siamo liberi di lasciare un’impronta.
Perdiamo la libertà. Questo è il prezzo. E c’è tanta gente che vuole che i giovani non siano liberi; c’è
tanta gente che non vi vuole bene, che vi vuole intontiti, imbambolati, addormentati, ma mai liberi.
No, questo no! Dobbiamo difendere la nostra libertà!
…Amici, Gesù è il Signore del rischio, è il Signore del sempre “oltre”. Gesù non è il Signore del
confort, della sicurezza e della comodità. Per seguire Gesù, bisogna avere una dose di coraggio,
bisogna decidersi a cambiare il divano con un paio di scarpe che ti aiutino a camminare su strade
mai sognate e nemmeno pensate, su strade che possono aprire nuovi orizzonti, capaci di
contagiare gioia, quella gioia che nasce dall’amore di Dio, la gioia che lascia nel tuo cuore ogni
gesto, ogni atteggiamento di misericordia. Andare per le strade seguendo la “pazzia” del nostro
Dio che ci insegna a incontrarlo nell’affamato, nell’assetato, nel nudo, nel malato, nell’amico che è
finito male, nel detenuto, nel profugo e nel migrante, nel vicino che è solo. Andare per le strade del
nostro Dio che ci invita ad essere attori politici, persone che pensano, animatori sociali. Che ci
stimola a pensare un’economia più solidale di questa. In tutti gli ambiti in cui vi trovate, l’amore di
Dio ci invita a portare la Buona Notizia, facendo della propria vita un dono a Lui e agli altri. E questo
significa essere coraggiosi, questo significa essere liberi!
…Potrete dirmi: Padre, ma questo non è per tutti, è solo per alcuni eletti! Sì, è vero, e questi eletti
sono tutti quelli che sono disposti a condividere la loro vita con gli altri.
…Questo è il segreto, cari amici, che tutti siamo chiamati a sperimentare. Dio aspetta qualcosa da te.
Avete capito? Dio aspetta qualcosa da te, Dio vuole qualcosa da te, Dio aspetta te. Dio viene a
rompere le nostre chiusure, viene ad aprire le porte delle nostre vite, delle nostre visioni, dei nostri
sguardi. Dio viene ad aprire tutto ciò che ti chiude. Ti sta invitando a sognare, vuole farti vedere
che il mondo con te può essere diverso. È così: se tu non ci metti il meglio di te, il mondo non
sarà diverso. È una sfida. …Il mondo di oggi vi chiede di essere protagonisti della storia perché la vita
è bella sempre che vogliamo viverla, sempre che vogliamo lasciare un’impronta. La storia oggi ci
chiede di difendere la nostra dignità e non lasciare che siano altri a decidere il nostro futuro. No! Noi
dobbiamo decidere il nostro futuro, voi il vostro futuro!
…Mi dirai: Padre, ma io sono molto limitato, sono peccatore, cosa posso fare? Quando il Signore ci
chiama non pensa a ciò che siamo, a ciò che eravamo, a ciò che abbiamo fatto o smesso di fare. Al
contrario: nel momento in cui ci chiama, Egli sta guardando tutto quello che potremmo fare, tutto
l’amore che siamo capaci di contagiare. Lui scommette sempre sul futuro, sul domani.
…Per questo, amici, oggi Gesù ti invita, ti chiama a lasciare la tua impronta nella vita, un’impronta
che segni la storia, che segni la tua storia e la storia di tanti. …Il Signore benedica i vostri sogni.
(papa Francesco, Veglia di preghiera con i giovani, Campus Misericordiae – Cracovia, 30 luglio)