PER UNA SOLIDARIETÀ INTELLIGENTE E SAGGIA


PER UNA SOLIDARIETÀ INTELLIGENTE E SAGGIA;

La nostra comunità parrocchiale di S. Michele Arcangelo di Selvazzano Dentro, fraternamente vicina a d. Luca Favarin e ai suoi collaboratori.

 

Desideriamo esprimere, come cittadini e cristiani impegnati a Selvazzano, tutto il nostro sostegno a d. Luca Favarin e al suo gruppo di volontari impegnati sulla frontiera difficile, ma umanamente e civilmente doverosa, dell’accoglienza a mamme, papà e bambini in fuga dai loro paesi d’origine per guerre o persecuzioni di carattere politico o religioso.

Nei giorni scorsi è stata pesantemente osteggiata la loro decisione di ospitare un numero ristretto di immigrati, ragazzi che si trovano in Italia da novembre, in un appartamento del centro storico di Padova, gestito legalmente secondo il protocollo stabilito dal Ministero degli Interni e quindi anche dal Prefetto di Padova.

Stupisce e amareggia profondamente, a questo riguardo, l’atteggiamento di chiusura delle istituzioni cittadine, a partire dal sindaco, che agitano la paura e il rancore nei confronti di persone con pari dignità e uguali diritti e doveri dei cittadini padovani. Le comunità cristiane nel territorio non si limitano a slogans o pie esortazioni, come è stato affermato recentemente, ma operano da sempre, e attualmente con maggiore intensità, sulle emergenze della povertà e della disoccupazione, specialmente giovanile.

Esse, con lo stesso stile, attuano capillarmente la progettualità della Caritas che permette la crescita di una rete di sussidiarietà e prossimità nei confronti dei fratelli e sorelle sopravvissuti agli sbarchi drammatici del Mediterraneo.

La città e la provincia di Padova non possono diventare dei bunker inaccessibili, tradendo una storia civile, culturale e spirituale di accoglienza e apertura al mondo. S. Antonio era un immigrato arrivato a Padova attraverso varie peregrinazioni, proveniente da Lisbona e sbarcato anche lui in Sicilia, dopo un naufragio. Galileo Galilei, esule nella nostra città, è stato accolto e valorizzato nella nostra Università, aprendo nuove frontiere alle scoperte scientifiche. Più recentemente, alcune famiglie armene fuggite al genocidio, si sono inserite nel nostro tessuto urbano recando, con il loro talento, un significativo apporto alla medicina e alla letteratura.

Papa Francesco, nel suo messaggio all’Expo di Milano, ha chiesto alla coscienza personale e mondiale di raggiungere velocemente ed urgentemente l’obiettivo di civiltà, “pane e dignità” nel lavoro per ogni donna e uomo del pianeta terra, lottando contro ogni forma di spreco e discriminazione. Ci ha ricordato, inoltre, di saper vedere e incontrare nella “globalizzazione della solidarietà” tutti i volti delle persone, specialmente dei bambini.

Siamo in profonda sintonia con il nostro Vescovo Antonio, che sta congedandosi dalla sua amata diocesi, incontrando con cuore di pastore i soggetti e le situazioni più in difficoltà e ci chiede di interpretare e realizzare attraverso la vita pastorale di ogni giorno, con la Caritas: “una solidarietà intelligente e saggia”.

Per tutte queste motivazioni rinnoviamo la nostra stima, fiducia e gratitudine a d. Luca e ai suoi collaboratori ingiustamente additati per le loro iniziative, come un problema inquietante nei confronti della nostra città.

Qui a Selvazzano, questo giovane presbitero lo abbiamo conosciuto ed apprezzato in parrocchia per più anni, condividendo la sua instancabile e creativa esperienza educativa con i giovani, aperta già allora a microprogetti in alcuni Paesi africani.

Sono ben altre le cause del malessere, dell’indifferenza e del disagio sociale. La nostra città dovrebbe cogliere un valore aggiunto nell’impegno discreto e costante della comunità cristiana con gli ultimi; basti ricordare l’Opera della Provvidenza, Casa Madre Teresa di Calcutta, i medici per l’Africa del Cuamm, le cucine popolari con la presenza instancabile di suor Lia, l’opera educativa e solidale di don Albino Bizzotto, le molteplici case di accoglienza in vari ambiti del sociale e, non ultimo, l’impegno di migliaia di missionari e missionarie padovani in tutto il mondo.

Auspicando un analogo intervento da parte delle parrocchie della città,

con la Presidenza del Consiglio Pastorale ci sottoscriviamo:

In chiesa è disponibile il foglio per la raccolta delle firme, come segno di vicinanza e solidarietà.